Stiamo abbastanza bene di Spiedo Francesco - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Stiamo abbastanza bene

  • Autore: Spiedo Francesco
  • Editore: Fandango Libri
  • Isbn: 9788860446978
  • Categoria: Letteratura italiana: testi
  • Numero pagine: 304
  • Data di Uscita: 29/10/2020
18,50 €
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Facile da trovare

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Andrea Lanzetta ha 25 anni, una laurea in Matematica, due genitori apprensivi e un futuro incerto: ha abbandonato Napoli in fretta e furia per rifugiarsi a Milano, ma nonostante sia lì da mesi non ha ancora disfatto le valigie. Nella capitale del Nord, accetta i lavoretti che solo un ragazzo del Sud può fare bene - sostituto portiere, addetto alla sicurezza notturna in un supermercato, cameriere -, cercando di dribblare le insistenti telefonate della madre che vuole andarlo a trovare, vuole sapere se mangia, in sostanza vuole che torni a casa. Andrea però è fuggito da un amore che è finito di botto, un giorno, e a Milano cerca di cambiare pelle, per quanto per cambiare pelle dovrebbe prima capire che cosa vuole diventare. In questa incertezza da cui non riesce a salvarlo neanche la fissazione dei numeri, Andrea ricostruisce una versione di se stesso a nuove latitudini, aiutato da un improbabile portinaio che ricorda Lello Arena, da uno zio d'America che è il vero Tony Pagoda e da una donna che sa tenere a bada i suoi mostri. Quando tutto sembra aver trovato un posto, le conseguenze delle sue nonscelte e il calendario chiedono pegno: Natale, è tempo di tornare a casa e fare i conti con il passato. Diviso tra una Milano metropolitana e il richiamo di una Napoli pericolante, Andrea rappresenta una generazione in fuga dalle responsabilità e indolente, che sta abbastanza bene da non potersi lamentare, ma non bene abbastanza da essere felice. Spiedo rilegge il cliché del meridionale emigrato in un esordio dolceamaro, tenero e malinconico che tra le risate vi lascerà nel cuore un piccolo grumo colore del mare di Napoli.

1 Recensione

Prima di comprare questo libro ho visto 3 presentazioni di Francesco Spiedo e, sarà per la sua grandissima simpatia, sarà per alcune cose dette nelle presentazioni, mi ero formata nell'idea che Stiamo abbastanza bene, tra le altre cose, fosse un libro con un forte tratto comico. Invece, l'ho trovato un libro malinconico, nel senso dello spleen, del disagio esistenziale. Andrea è un ragazzo giovane, ma non un ragazzino; ha ferito, ed è stato ferito e ne porta i segni; ha studiato, ma non ha ancora definito la sua strada; cerca, sperimenta, va a tentoni. Quell'ABBASTANZA nel titolo è la sua chiave: niente è bianco o nero, tutto è abbastanza sfumato, confuso. Questo tratto dell'abbastanza, ma non del tutto; dell'incertezza del futuro; del cercare un luogo dove poter costruire qualcosa, è quello che, a me, più di tutto, fa sentire l'eco del viaggiatore-non emigrante di Troisi. Ma Gaetano e Andrea appartengono a generazioni diverse: l'innocenza del primo è diventata la disillusione del secondo. Il vaso risolutivo, evocato da Troisi con il pensiero, non si è mai mosso; cosí, dopo anni, un millennial, che ha studiato, che è andato a Milano, si è accorto che il vaso che poteva risolvere tutti i problemi non solo non si era mosso, ma si è pure rotto! E una soluzione, chi sperava di trovarla ancora nel vaso, ora se la deve inventare. E se ha dentro la malinconia, se è fragile, sono problemi suoi. E sulla scia dell'inetto letterario, Andrea, il nuovo Zeno Cosini, deve avere a che fare sempre con la propria incapacità di agire, con la mancata forza di volontà dell'ultima sigaretta, col non sapersi districare nei sentimenti e temere anche la fortuna, quando gli arriva ("Non vorrei mi fosse piombata una situazione facile per uscirne, non adesso."). Insomma, come dice Andrea Donaera l'ho trovato un libro che parla, e dice qualcosa, ad una generazione, in bilico tra il vecchio mondo e il nuovo, una generazione di precari fuori e dentro. Il tutto detto con una scrittura bella, che non indulge nella piacioneria e negli espedienti facili. Bene, abbastanza bene libr-ida-leggere

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